Aron Demetz esplora gli aspetti e le potenzialità della materia in relazione alla forma e all’espressività della figura umana. Il legno, la materia da cui parte solitamente per costruire i suoi corpi narranti, è l’elemento privilegiato della sua ricerca, un materiale carico di significati simbolici che l’artista decostruisce e ricostruisce attraverso le tecniche tradizionali della scultura con uno sguardo e una rilettura assolutamente attuale. In Tragedia dell’univocitá il corpo di legno combusto si trasforma in bronzo, ricodificando la precarietà dell’esistenza umana in un materiale dalla vita infinita e definitivamente immobile. La figura umana combusta e poi congelata nel bronzo, rappresenta lo stato d’incertezza, d’inquietudine e d’impossibilità dell’essere nella società attuale, lo “sradicamento” dal concetto di heimat, di appartenenza, d’identità, la complessa ricerca del proprio status individuale nell’attuale società globalizzata.