Simona Mosca e Demis Pascal hanno esordito nel 2016 come coppia artistica. Una vita artistica breve, ma di lunga prospettiva, che li ha visti vincitori della Prima Edizione del Premio Quarelli con la loro prima opera Desiderio. Un essere antropomorfo, un umanoide composto dall’assemblaggio di valige usate, vecchie, logorate, che diventa metafora del viaggio, di quel “viaggio della speranza” che è uno dei temi e dei problemi antropologici, politici, sociali e culturali del nostro tempo. La “figura valigia”, lo straniero, l’estraneo è contenuto da un confine, di ferro spinato. Ancora una volta Simona Mosca e Demis Pascal catturano un elemento simbolico, il muro di filo spinato, la frontiera che limita qualunque condizione di libertà. Quella del duo Mosca Pascal è un’opera fortemente iconica e percettiva della delicata condizione storica attuale dell’essere umano.
Simona Mosca e Demis Pascal hanno esordito nel 2016 come coppia artistica. Una vita artistica breve, ma di lunga prospettiva, che li ha visti vincitori della Prima Edizione del Premio Quarelli con la loro prima opera Desiderio. Un essere antropomorfo, un umanoide composto dall’assemblaggio di valige usate, vecchie, logorate, che diventa metafora del viaggio, di quel “viaggio della speranza” che è uno dei temi e dei problemi antropologici, politici, sociali e culturali del nostro tempo. La “figura valigia”, lo straniero, l’estraneo è contenuto da un confine, di ferro spinato. Ancora una volta Simona Mosca e Demis Pascal catturano un elemento simbolico, il muro di filo spinato, la frontiera che limita qualunque condizione di libertà. Quella del duo Mosca Pascal è un’opera fortemente iconica e percettiva della delicata condizione storica attuale dell’essere umano.
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